Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, un viaggio tra storia, natura e sapori tipici grazie all’albergo diffuso
Nel cuore dell’Abruzzo, immerso nello splendido scenario del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si trova un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
Questo piccolo centro medievale, adagiato a 1250 metri di altitudine, è uno degli esempi più autentici di conservazione storica e paesaggistica nella regione, capace di offrire un’esperienza unica a chi desidera immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, soggiornando in un vero e proprio albergo diffuso.
Santo Stefano di Sessanio: il borgo che rivive nel Medioevo
Con circa 104 abitanti, Santo Stefano di Sessanio rappresenta una delle realtà meno popolate della provincia dell’Aquila, ma è invece tra le più vivaci dal punto di vista culturale e turistico. Il borgo, che mantiene intatta l’originaria struttura medievale, è caratterizzato da case in pietra calcarea bianca, vicoli stretti e piazzette silenziose dove l’aria di montagna è nitida e fresca.

Santo Stefano di Sessanio, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso – (lingualombarda.it)
La sua particolarità più celebre è l’adozione del modello di albergo diffuso, un progetto di recupero architettonico e turistico che ha visto la trasformazione delle antiche abitazioni in camere e suite distribuite nel tessuto urbano. Questo approccio consente ai visitatori di vivere un’esperienza autentica, dormendo letteralmente “dentro” il borgo, circondati da mobili d’epoca, travi a vista e camini ancora funzionanti. L’iniziativa privata, promossa dall’imprenditore Daniele Kihlgren a partire dagli anni ’90, ha contribuito a un vero e proprio rilancio economico e culturale del paese, attirando l’attenzione internazionale e nuovi investimenti.
L’incanto di Santo Stefano è stato tuttavia messo alla prova dal terremoto del 2009, che ha danneggiato la celebre Torre Medicea e altre strutture. I lavori di restauro, conclusi nel 2021, hanno permesso di riportare il borgo al suo splendore originale, ripristinando anche i simboli storici più importanti.
Una visita nel borgo medievale inizia spesso dalla Porta di Santa Maria, uno degli ingressi storici più suggestivi, da cui si può intraprendere un percorso tra le vie che raccontano la storia del luogo. Passeggiando tra le botteghe artigiane, è possibile scoprire la produzione locale di tessuti in lana, ceramiche e altri manufatti tipici, veri e propri custodi delle tradizioni abruzzesi.
Tra i luoghi di culto da non perdere c’è la Chiesa della Madonna della Pietà, situata poco fuori dal centro abitato e immersa in un’atmosfera di raccoglimento e silenzio. Il panorama che si gode da diversi punti del borgo spazia sul massiccio del Gran Sasso, con colori che mutano durante il giorno regalando scorci indimenticabili.
Santo Stefano di Sessanio è anche punto di partenza ideale per esplorare la natura circostante: l’altopiano di Campo Imperatore, soprannominato “Il Piccolo Tibet”, offre sentieri per trekking, ciclismo e passeggiate estive tra prati fioriti e panorami mozzafiato.
La gastronomia locale è un altro motivo per visitare Santo Stefano di Sessanio. Tra i prodotti tipici da assaporare spiccano le lenticchie di montagna, presidio Slow Food, piccole e saporite, coltivate proprio nei dintorni del borgo. Il pecorino abruzzese stagionato offre un gusto intenso e deciso, mentre gli immancabili arrosticini, spiedini di carne di pecora cotti alla brace, rappresentano un simbolo della cucina popolare regionale.
Tra i dolci tradizionali, le ferratelle sono un must per chi vuole assaporare la cultura dolciaria locale. Questi prodotti tipici completano un’offerta culinaria che ben si sposa con l’esperienza storica e naturalistica del borgo.

La bellezza del Parco Nazionale del Gran Sasso - (lingualombarda.it)










