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Storico completamento della galleria del Brennero: sarà il tunnel ferroviario più lungo al mondo

Un traguardo storico è stato raggiunto nella realizzazione della galleria di base del Brennero, un’opera ingegneristica dalle dimensioni eccezionali che collegherà l’Italia e l’Austria attraverso un tunnel ferroviario senza precedenti. A quasi 1.400 metri di profondità sotto il celebre passo alpino, è stato abbattuto l’ultimo diaframma di roccia che unisce i fronti di scavo dei due Paesi, segnando un passo decisivo verso la conclusione del progetto. Questa infrastruttura, destinata a diventare il tunnel ferroviario più lungo del mondo, promette di rivoluzionare i trasporti in Europa, potenziando la mobilità sostenibile tra il Nord e il Sud del continente.

Un’opera d’ingegneria senza precedenti sotto le Alpi

Il cantiere della galleria di base del Brennero si caratterizza per la sua mole straordinaria: complessivamente si tratta di 230 chilometri di gallerie, di cui 110 costituiti dai due tunnel principali che collegheranno Fortezza (Bolzano) a Innsbruck, nel cuore dell’Austria. La società italo-austriaca BBT SE, responsabile dell’opera, gestisce uno dei cantieri infrastrutturali più imponenti mai realizzati in Europa. L’obiettivo non è solo quello di ridurre sensibilmente i tempi di viaggio, ma anche di decongestionare una delle arterie più trafficate e inquinanti del continente.

La zona del Brennero è infatti caratterizzata da un intenso traffico di mezzi pesanti: ogni anno oltre 2,5 milioni di camion attraversano il valico alpino, trasportando circa 50 milioni di tonnellate di merci, con un impatto ambientale rilevante sulle delicate aree alpine. Attualmente, solo il 30% delle merci utilizza il trasporto ferroviario, mentre la maggior parte viaggia su gomma, contribuendo a inquinamento e congestione. Con la nuova galleria, si punta a invertire questa tendenza, favorendo un trasporto merci più competitivo e sostenibile.

Un tassello strategico per la rete ferroviaria europea

La realizzazione del tunnel del Brennero si inserisce nel più ampio quadro del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, un asse ferroviario che collegherà Helsinki a Palermo, attraversando Germania, Austria e Italia. Questo corridoio mira a integrare mobilità di persone e merci, stimolando l’economia e la coesione culturale europea.

Il progetto si integra con altre infrastrutture di rilievo, quali la linea ad alta velocità Torino-Lione, che ridurrà i tempi di percorrenza tra Milano e Parigi, e il nuovo collegamento ferroviario tra il porto di Genova e Milano, fondamentale per il commercio marittimo. Questi interventi infrastrutturali, attesi entro il 2030, ridisegneranno il sistema dei trasporti europeo, rendendo il treno una scelta competitiva anche rispetto all’aereo su tratte di media lunghezza.

Sul piano tecnico, la costruzione del tunnel ha richiesto soluzioni innovative e complesse: in alcuni tratti, per esempio, si è lavorato sotto il fiume Isarco utilizzando la tecnica di congelamento del terreno con azoto liquido per evitare infiltrazioni d’acqua, un procedimento costoso ma indispensabile per la sicurezza e la stabilità dell’opera.

Sfide e prospettive future

Nonostante i progressi, permangono alcune criticità. La Germania, infatti, è in ritardo nella realizzazione delle linee di accesso al tunnel, un fattore che potrebbe rallentare l’efficacia complessiva del sistema ferroviario transnazionale. Dal punto di vista industriale, alcune voci, come quella di Confindustria Alto Adige, sottolineano che il trasporto su gomma manterrà un ruolo centrale almeno nel breve termine, evidenziando la necessità di una transizione graduale.

Ad oggi, sono stati completati 204 chilometri su 230 del sistema di gallerie, mentre per i tunnel principali si è arrivati a 100 su 110 chilometri. Se i lavori procederanno senza intoppi, i primi treni potranno utilizzare la nuova infrastruttura entro il 2032, dimezzando i tempi di percorrenza tra Verona e Monaco di Baviera e aumentando la competitività del trasporto ferroviario.

Sul versante italiano, la zona di Brennero, comune di 2.405 abitanti in provincia di Bolzano, continua a essere un crocevia strategico. Il sindaco Martin Alber, in carica dal 2020 e riconfermato nel 2025, è tra i principali interlocutori istituzionali coinvolti nel dialogo transfrontaliero che accompagna la realizzazione del progetto. Il territorio, caratterizzato da una bassa densità abitativa e da una ricca storia di scambi culturali tra Italia e Austria, si prepara a beneficiare di una maggiore integrazione europea, pur mantenendo la propria identità linguistica e culturale, con l’italiano e il tedesco come lingue ufficiali.

Dal punto di vista della viabilità, la A22 Autostrada del Brennero rimane un’arteria fondamentale per il traffico merci e passeggeri, anche se spesso interessata da interventi di manutenzione e lavori che ne influenzano la fluidità. L’attenzione verso progetti di mobilità elettrica e sostenibile è in crescita, con iniziative per l’installazione di stazioni di ricarica e per il miglioramento della sicurezza stradale.

Il progetto della galleria di base del Brennero rappresenta quindi una sfida tecnologica, ambientale e politica, che riflette l’impegno europeo verso un futuro di trasporti più sostenibili e integrati. Tuttavia, per chi dovrà percorrere decine di chilometri sotto le montagne, con centinaia di metri di roccia sopra la testa, l’esperienza potrebbe risultare non semplice, soprattutto per i soggetti claustrofobici, un dettaglio che non sfugge agli esperti di mobilità.

In questo contesto, l’Austria, con la sua storia millenaria e la sua posizione centrale in Europa, continua a giocare un ruolo chiave nel promuovere la cooperazione transfrontaliera e la modernizzazione delle infrastrutture. La Repubblica federale, con i suoi 9 milioni di abitanti, è infatti un ponte naturale tra Nord e Sud Europa, e la galleria del Brennero ne rafforza la posizione strategica sulle rotte commerciali e turistiche.

Il futuro della mobilità alpina è dunque già scritto nelle profondità della roccia, pronto a trasformare la vita di milioni di cittadini e a rilanciare un’area cruciale per l’intera Unione europea.

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Redazione