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Si spacciano per il CAF ma ti prosciugano il credito telefonico: come difendersi dalla truffa degli SMS

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Messaggi che sembrano provenire dai Centri di Assistenza Fiscale invitano a richiamare numeri truffaldini: ecco come riconoscerli e difendersi

Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le segnalazioni di SMS truffaldini che fingono di provenire dai Centri di Assistenza Fiscale (CAF). Il messaggio invita il destinatario a richiamare un numero per ricevere “comunicazioni urgenti”, ma dietro quella che sembra una richiesta ufficiale si nasconde una frode telefonica ben organizzata.
L’obiettivo dei truffatori è spingere l’utente a contattare numerazioni a tariffa maggiorata, spesso contrassegnate dal prefisso 895, con l’intento di prosciugare rapidamente il credito telefonico o, nei casi peggiori, ottenere informazioni sensibili che possono portare a veri e propri furti di denaro.

Come funziona la truffa del falso CAF

Il meccanismo è semplice ma molto efficace. Il messaggio truffaldino, redatto con tono formale, invita a “contattare con urgenza gli uffici CAF al numero 895… per comunicazioni che la riguardano”. L’uso di un linguaggio istituzionale e del nome CAF serve a creare fiducia e a indurre la vittima a richiamare senza sospetti. Una volta effettuata la chiamata, però, non risponde alcun operatore: la linea resta attiva per diversi secondi, tempo sufficiente a scalare una somma significativa di denaro dal credito o dalla bolletta telefonica.

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Come funziona la truffa del falso CAF – lingualombarda.it

Si tratta di quella che gli esperti definiscono una “truffa a tariffa maggiorata”, ossia un raggiro basato sull’addebito automatico di costi elevati a chi effettua la chiamata. In alcuni casi, l’utente viene tenuto in attesa con messaggi registrati per aumentare la durata della connessione e, di conseguenza, il guadagno dei truffatori. Secondo le segnalazioni raccolte in diverse province italiane, i messaggi arrivano con mittenti sempre diversi e talvolta contengono riferimenti a enti reali, come CAF CISL o CAF UIL, per sembrare ancora più credibili. Il contenuto è volutamente generico ma sempre urgente, una strategia studiata per spingere chi lo riceve ad agire d’istinto, senza verificare la fonte.

Come difendersi dagli SMS truffa e riconoscere i falsi CAF

La prima regola è non richiamare mai numeri sconosciuti o con prefissi sospetti, come 895, 899 o 894. Nessun CAF, né pubblico né privato, comunica con i cittadini tramite SMS che invitano a contattare numeri non ufficiali. Le comunicazioni autentiche avvengono esclusivamente tramite canali istituzionali, come i siti web, gli indirizzi email certificati o i numeri delle sedi locali.

Se ricevi un messaggio di questo tipo, è fondamentale bloccare subito il numero e non rispondere. Per qualsiasi dubbio, si può contattare direttamente il proprio centro di assistenza fiscale attraverso i recapiti ufficiali presenti online o sul materiale cartaceo fornito in passato. Un’altra raccomandazione importante è quella di non fornire mai dati personali o bancari via telefono o SMS, anche se la richiesta sembra legittima. Nessun operatore di un CAF o di un ente pubblico chiederà mai informazioni come codice fiscale, IBAN o numero di conto corrente tramite messaggi o telefonate improvvise.

Chi ha già ricevuto uno di questi SMS o teme di essere caduto nel raggiro può effettuare una segnalazione alla Polizia Postale attraverso il portale ufficiale o recandosi di persona presso un commissariato. Le segnalazioni sono fondamentali per permettere alle autorità di individuare e bloccare i numeri truffaldini, riducendo il rischio per altri cittadini. Riconoscere una truffa di questo tipo è spesso questione di attenzione e buon senso: diffidare di messaggi che promettono assistenza urgente, verificare sempre i numeri di contatto e ricordare che la fretta è l’arma principale dei truffatori. Un piccolo gesto di prudenza può evitare perdite economiche e fastidi ben più gravi.

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