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Escursioni in giornata partendo da Milano: 7 sentieri bellissimi adatti a tutti

Lago di ComoLago di Como - lingualombarda.it

Gite giornaliere da Milano tra laghi e montagne: ecco 7 sentieri facili per respirare aria pulita e vedere paesaggi splendidi.

Chi vive a Milano lo sa: a volte basta un’ora d’auto o un treno regionale per ritrovarsi immersi nel silenzio della natura. Quando il bisogno di staccare si fa sentire, ci sono percorsi che regalano boschi, laghi alpini, viste mozzafiato, tutti accessibili in giornata. Alcuni di questi sentieri sono adatti anche ai bambini, altri richiedono un po’ più di gamba, ma tutti hanno una cosa in comune: ti portano via dal caos della città senza bisogno di programmare settimane prima.

Dal Monte Barro al Sentiero delle Espressioni, passando per le rive del Lago d’Iseo e le montagne che sovrastano il Lario, queste escursioni vicino a Milano sono perfette per il weekend, anche senza auto. Alcuni tratti si raggiungono in treno, altri in poco più di un’ora di strada. Ma ogni passo vale il viaggio.

Laghi, boschi e viste da cartolina: i percorsi più accessibili e panoramici da fare in giornata

Chi cerca un’escursione facile ma gratificante, può iniziare dal Monte Barro, a pochi minuti da Lecco. Da lì si ammira una vista incredibile su ben tre laghi: il Lago di Como, quello di Garlate e quello di Annone. Il sentiero, che parte dall’Eremo, ha un dislivello modesto ma regala scorci da cartolina. La salita dura due o tre ore, ed è perfetta anche per famiglie abituate a camminare. Un’alternativa altrettanto suggestiva è il Sentiero del Viandante, una balconata naturale sopra la sponda orientale del Lario. La tappa da Abbadia Lariana a Lierna si percorre in 3–4 ore tra uliveti, borghi antichi e vista lago. E si raggiunge anche in treno: comodo, economico, sostenibile.

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Chi cerca qualcosa di più scenografico può puntare alla Corna Trentapassi, che si erge sopra il Lago d’Iseo come una piramide rocciosa. Il percorso è ripido, sì, ma ogni sforzo è ripagato dalla cresta panoramica che guarda giù verso il Sebino. Il sentiero parte da Zone, ed è uno di quelli che restano in testa per giorni. Più tranquillo ma non meno affascinante è invece il giro all’Alpe Giumello, sopra Casargo, con vista aperta sulla Grigna, sul Legnone e sul Lago di Como. È un sentiero semplice, adatto a chi comincia a fare trekking, e si cammina in mezzo ai prati per circa 2–3 ore.

Un caso a parte è il Sentiero delle Espressioni: un itinerario ad anello nei boschi della Val d’Intelvi, dove sculture in legno spuntano tra pini e pascoli. È perfetto per bambini, fotografi, e per chi vuole un trekking diverso dal solito, dove ogni curva nasconde un volto scolpito o una figura stilizzata. Anche qui la durata è breve, ma il ricordo resta lungo.

Itinerari più lunghi per chi vuole salire in alto: tra crinali alpini e laghi d’alta quota

Per chi ha voglia di camminare un po’ di più, esistono percorsi adatti anche a escursionisti medi. Uno dei più belli è quello che porta al Monte Colmegnone, sopra Cernobbio, sul Lago di Como. Si parte dal borgo di Rovenna e si attraversa un bosco ombreggiato fino alla dorsale panoramica, da cui si vedono Como, Brunate e le Alpi Lepontine. La salita è impegnativa ma senza tratti pericolosi, e dura 4–5 ore tra andata e ritorno. Anche in questo caso, il panorama è il vero premio.

Chi vuole spingersi ancora più in alto può salire da Valbondione al Rifugio Curò e al Lago del Barbellino, in Val Seriana. Il percorso è lungo – ci vogliono 7–9 ore per l’intero giro – ma non presenta difficoltà tecniche. Si cammina lungo una vecchia mulattiera in salita costante, e si arriva in un contesto alpino fatto di rocce grigie, acqua verde smeraldo e cime innevate. Un’escursione che richiede fiato e scarponi veri, ma che regala un senso di pace raro, quasi introvabile a così poca distanza da Milano.

Ogni sentiero ha la sua stagione ideale. I più bassi si fanno tutto l’anno, quelli in quota richiedono neve assente o ciaspole. In ogni caso, basta una giornata libera, uno zaino leggero e voglia di muoversi. La città resta dietro, lontana, e davanti si apre un’Italia che sorprende a ogni passo.

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