In un’epoca in cui la sostenibilità energetica é al centro dell’attenzione, è importante fare chiarezza sull’uso del caricabatterie.
Lasciare il caricatore connesso alla presa senza un telefono attaccato comporta un consumo di energia, sebbene ridotto. Il motivo risiede nella presenza al suo interno di un piccolo trasformatore, indispensabile per convertire la tensione da 220 Volt a valori più bassi e compatibili con i dispositivi mobili, e che funziona anche in modalità standby. Questo componente, assieme ad altri circuiti come oscillatori e rettificatori, assorbe energia elettrica in modo costante, anche quando il caricatore non sta effettivamente fornendo corrente allo smartphone.
Dal punto di vista tecnico, un caricatore tradizionale a filo consuma mediamente circa 0,2 watt quando è collegato alla rete senza dispositivo connesso, mentre un caricatore wireless, basato sulla tecnologia a induzione, può arrivare a consumare circa 1,6 watt, ossia otto volte di più. Facendo un rapido calcolo, un caricatore a filo lasciato sempre collegato per un anno (circa 8.760 ore) assorbirà 1.752 Wh di energia, mentre uno wireless si spingerà fino a 14.016 Wh. Considerando una tariffa media di 0,30 euro/kWh, ciò si traduce in un costo annuo rispettivamente di circa 0,52 e 4,20 euro.
Se il singolo consumo appare quindi trascurabile, l’impatto globale può diventare significativo se si considera la diffusione planetaria degli smartphone, che raggiunge oggi circa 6,8 miliardi di unità. Se tutti i relativi caricatori restassero collegati in modo permanente, l’energia sprecata sarebbe tale da richiedere una centrale nucleare delle dimensioni della centrale di Zaporižžja, la più grande d’Europa, per sostenerne il fabbisogno.
Caricabatterie tradizionali e wireless: differenze di efficienza e sicurezza
Oltre al consumo, lasciare il caricabatterie collegato può comportare rischi di sicurezza, soprattutto se si utilizzano dispositivi non certificati secondo le normative europee. Il continuo assorbimento di energia genera calore, e in assenza di un corretto controllo qualitativo, possono verificarsi surriscaldamenti, cortocircuiti o addirittura incendi. L’uso di caricabatterie contraffatti o di dubbia provenienza amplifica questo rischio.
Nel confronto tra i due tipi di caricatori, quelli wireless consumano più energia anche a riposo a causa della tecnologia di ricarica a induzione, che richiede circuiti più complessi e una generazione di campo elettromagnetico anche in standby. I caricatori tradizionali, invece, hanno un consumo molto più limitato, ma entrambi generano uno spreco energetico evitabile.
Il caricabatterie: un parallelo con il led rosso del televisore
Spesso si paragona il consumo del caricatore collegato alla presa senza smartphone a quello del led rosso di un televisore in standby: il consumo individuale è minimo e quasi impercettibile, ma moltiplicato per milioni di dispositivi diventa rilevante per l’ambiente e per il sistema energetico globale. Questo fenomeno, chiamato anche “consumo fantasma” o “standby power”, è una delle cause principali dello spreco energetico domestico.
Per ridurre questo tipo di spreco, la soluzione più semplice è scollegare il caricatore quando non viene utilizzato. In alternativa, l’adozione di ciabatte con interruttore consente di eliminare in modo pratico il consumo in standby di più dispositivi contemporaneamente.

L’importanza della consapevolezza energetica nell’era degli smartphone (www.lingualombarda.it)
I moderni smartphone, dispositivi ormai fondamentali nella vita quotidiana, integrano sistemi operativi avanzati come Android e iOS, e sono dotati di funzionalità multimediali complesse che richiedono una ricarica frequente. La diffusione globale di questi apparecchi ha portato a un aumento considerevole della domanda energetica per la ricarica, rendendo la gestione efficiente del consumo energetico domestico un tema cruciale.
Non solo la tecnologia ma anche l’educazione all’uso consapevole dell’energia diventa fondamentale per ridurre sprechi inutili. Adottare comportamenti come staccare i caricabatterie dalla rete, scegliere dispositivi certificati e ottimizzare la ricarica può fare la differenza sia a livello personale, riducendo la spesa in bolletta, sia a livello globale, contribuendo alla sostenibilità ambientale.

Consumo energetico del caricabatterie in standby: un fenomeno sottovalutato(www.lingualombarda.it) 








