Scoperto il ruolo del kimchi nella dieta coreana: ricco di probiotici, fibre e antiossidanti, aiuta a ridurre pressione, zuccheri e trigliceridi, favorendo la salute del cuore.
Il kimchi, tradizionale contorno coreano a base di verdure fermentate, continua a guadagnare popolarità a livello globale non solo per il suo gusto distintivo, ma anche per le sue proprietà benefiche sulla salute cardiovascolare e metabolica. Recenti studi scientifici e il parere di esperti confermano come questo alimento, nato secoli fa nella penisola coreana, sia un vero e proprio alleato per mantenere il cuore sano e forte.
Il kimchi: un patrimonio culturale e un superfood dal sapore unico
Il kimchi (김치, gimchi) è un piatto fermentato che utilizza principalmente il cavolo napa e altre verdure come ravanelli e carote, arricchito con spezie tipiche quali aglio, zenzero, peperoncino in polvere (gochugaru) e, talvolta, pesce salato o gamberi. La fermentazione lattica conferisce al kimchi il suo caratteristico sapore pungente, leggermente acidulo e piccante, con una complessità umami. La ricetta varia nelle diverse regioni della Corea, e si stima esistano quasi 200 varietà diverse di kimchi.
Riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, il kimchi è parte integrante della dieta quotidiana coreana, dove il consumo pro capite supera i 30 kg all’anno. La fermentazione, che può durare da una a due settimane, è fondamentale per lo sviluppo di microrganismi probiotici che favoriscono la salute intestinale.

Kimchi, cos’è – Lingualombarda.it
Uno studio recente condotto dall’Università del Connecticut ha evidenziato che il consumo regolare di kimchi può contribuire a ridurre la pressione sanguigna, i livelli di zucchero nel sangue e i trigliceridi. Questi effetti positivi sono attribuibili ai componenti bioattivi presenti negli ingredienti principali, quali:
- Aglio, noto per le sue proprietà antimicrobiche e per la capacità di modulare la pressione arteriosa e il controllo glicemico;
- Zenzero, che favorisce la digestione e possiede effetti antinfiammatori;
- Peperoncino, che contribuisce anch’esso alla riduzione dello stato infiammatorio.
Il Dr. Shad Marvasti, direttore esecutivo dell’Integrative Health and Lifestyle Medicine Institute di HonorHealth (Arizona), definisce il kimchi un vero e proprio superfood per il suo contenuto di probiotici, fibre, antiossidanti e vitamine A, C e K. Marvasti sottolinea che è importante consumare piccole quantità con regolarità: “Una porzione di circa un quarto di tazza, più volte alla settimana, è sufficiente per introdurre i probiotici e i fitonutrienti necessari a migliorare la flora intestinale”.
Tuttavia, il kimchi contiene anche elevate quantità di sodio, un aspetto da considerare soprattutto per chi soffre di ipertensione o malattie cardiache. “Il rapporto tra i benefici dei batteri probiotici e l’apporto di sodio deve essere valutato attentamente. Chi ha problemi di pressione alta dovrebbe consultare un medico prima di aumentare significativamente il consumo di kimchi”, avverte Marvasti.

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