Curiosità

Aceto e bicarbonato funzionano davvero per il lavandino otturato? La risposta della scienza

Aceto e BicarbonatoAceto e bicarbonato funzionano davvero per il lavandino otturato? - lingualombarda.it

L’idea che aceto e bicarbonato possano sciogliere gli ingorghi è falsa: ecco cosa accade davvero e quali metodi funzionano davvero per liberare scarichi e lavandini.

Chi non ha mai provato, almeno una volta, a versare aceto e bicarbonato nel lavandino intasato sperando in un miracolo? L’effetto visivo, con quella schiuma che ribolle e sale in superficie, sembra promettere un risultato immediato. In realtà, è solo un’illusione. La combinazione dei due ingredienti, spesso consigliata nei rimedi casalinghi, non ha alcuna efficacia reale nel liberare gli scarichi ostruiti. A spiegarlo è il chimico Riccardo De Marco, divulgatore scientifico, che chiarisce i motivi per cui questo metodo, pur essendo popolare, non funziona.

Il motivo principale è che gli ingorghi che bloccano il deflusso dell’acqua sono composti principalmente da capelli, peli e grassi solidificati. I capelli, fatti di cheratina, sono resistenti sia agli acidi che alle basi deboli. Anche i grassi, presenti nel sebo o nei residui alimentari, non si sciolgono facilmente. Entrambi i materiali restano quindi intatti davanti alla blanda reazione chimica tra aceto e bicarbonato.

Aceto e bicarbonato: cosa succede davvero durante la reazione

Per capire perché il rimedio “della nonna” non funziona, serve un po’ di chimica. L’aceto contiene acido acetico, un acido debole; il bicarbonato di sodio, invece, è una base debole. Quando i due vengono mescolati, reagiscono tra loro in una reazione di neutralizzazione. Si produce acqua, anidride carbonica (CO₂) e acetato di sodio. È proprio l’anidride carbonica a generare la schiuma che molti interpretano come segno di efficacia.

Aceto e Bicarbonato

Aceto e bicarbonato: cosa succede davvero durante la reazione – lingualombarda.it

In realtà, quella effervescenza non ha alcun effetto sull’ingorgo: la reazione avviene solo tra aceto e bicarbonato, non tra questi e i materiali che ostruiscono i tubi. La cheratina e i grassi restano invariati, perché non vengono attaccati né da un acido così debole né da una base di bassa intensità. In sostanza, il famoso trucco casalingo non “scioglie” nulla, ma crea solo bolle e rumore.

Molte persone aggiungono anche sale o acqua bollente nella miscela, sperando di potenziare l’effetto. Tra questi elementi, l’unico che può avere un minimo risultato è l’acqua calda, che aiuta a sciogliere parzialmente i grassi rendendoli più fluidi. Il sale, invece, non svolge alcun ruolo né fisico né chimico nella rimozione del blocco.

I metodi efficaci per liberare lavandini e scarichi

Quando l’acqua non scende più e il lavandino sembra “morto”, esistono due approcci realmente utili: meccanico e chimico. Il primo non prevede l’uso di sostanze, ma di strumenti fisici. Tra i più efficaci ci sono la pompa disostruente e la sonda sturatubi. La pompa utilizza la pressione dell’aria per spingere via l’ostruzione, mentre la sonda – un cavo flessibile con punta metallica – entra nel tubo e, ruotando, riesce a spezzare o smuovere il tappo di capelli o grasso. In molti casi è possibile smontare il sifone (il tubo sotto il lavandino) e pulirlo manualmente: una soluzione semplice ma spesso risolutiva.

Quando il blocco è più profondo, si può ricorrere al metodo chimico. In commercio esistono prodotti specifici a base di soda caustica, una base forte capace di reagire con i grassi trasformandoli in sapone e di degradare parzialmente la cheratina dei capelli. Questa reazione facilita il disgregamento dell’ingorgo, permettendo all’acqua di scorrere di nuovo. Il prodotto deve agire per alcune ore – in genere tra 6 e 12 – e va sempre utilizzato con cautela, seguendo le istruzioni e indossando guanti protettivi. Dopo l’applicazione, si consiglia di versare acqua calda per completare il processo di dissoluzione.

Va ricordato che, pur essendo efficaci, i prodotti chimici vanno usati solo quando necessario. In alternativa, una corretta manutenzione periodica può prevenire la formazione dei tappi: evitare di far scivolare nei lavandini residui di cibo, capelli o oli è la prima vera regola per mantenere gli scarichi liberi.

Nel mondo dei rimedi casalinghi, molti consigli si tramandano più per abitudine che per efficacia. Quello dell’aceto e del bicarbonato è un perfetto esempio: una reazione spettacolare alla vista, ma inutile nella pratica. Capire la chimica che c’è dietro ai piccoli problemi domestici può aiutare a risparmiare tempo, fatica e, spesso, a evitare danni ai tubi. Per liberare davvero un lavandino otturato, la scienza – e non la tradizione – resta la risposta più affidabile.

Change privacy settings
×