Il festival internazionale del gelato torna dal 7 al 10 novembre davanti al Teatro Massimo: artigianalità, cultura gastronomica e nuove tecniche in primo piano
Palermo si prepara a ospitare Sherbeth 2025, in programma dal 7 al 10 novembre, nel cuore della città, in Piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo. Per quattro giornate, la capitale siciliana diventerà punto di riferimento per il mondo del gelato artigianale, una tradizione che in Italia ha radici antiche e, già, un ruolo centrale nella cultura alimentare mediterranea. Nato nel 2007, l’evento si è trasformato negli anni in un osservatorio internazionale: professionisti, giovani, scuole, visitatori e operatori del settore si ritroveranno per raccontare un prodotto che unisce tecnica, memoria e identità. Quest’anno il claim scelto dagli organizzatori — “L’innovazione è una tradizione” — sintetizza uno spirito chiaro: custodire il passato e crescere attraverso ricerca, consapevolezza e scambio culturale.
Gelato e memoria: piazza Verdi diventa laboratorio vivo tra scuole, degustazioni e racconti di bottega
A Palermo il gelato non è solo prodotto dolciario, ma simbolo di artigianalità, territorio e ospitalità. Nel perimetro di Piazza Verdi sorgeranno spazi dedicati alla produzione dal vivo, assaggi, incontri e momenti di confronto. I maestri gelatieri, oltre cinquanta secondo le anticipazioni fornite dagli organizzatori, porteranno le proprie ricette e le tecniche legate ai differenti territori d’origine: dal pistacchio siciliano alle spezie mediorientali, passando per proposte con latte vegetale o materie prime locali poco diffuse. La manifestazione punta a mostrare processi e scelte, quasi “di bottega”, con attenzione alla qualità delle materie prime, alla stagionalità e al rapporto diretto con fornitori locali.

Gelato e memoria: piazza Verdi diventa laboratorio vivo tra scuole, degustazioni e racconti di bottega – lingualombarda.it
L’atmosfera, come nelle edizioni precedenti, sarà quella di un laboratorio aperto. Degustazioni guidate, dimostrazioni pratiche, sessioni di formazione dedicate a studenti e giovani professionisti, incontri con esperti di gastronomia e di sostenibilità alimentare: ogni momento costruisce un percorso che supera l’idea di evento turistico. Chi arriva a Palermo nei giorni di Sherbeth osserva macchine, strumenti, metodi manuali, e ascolta racconti che collegano la cultura gastronomica alle storie personali di chi il gelato lo prepara ogni giorno, in silenzio e con cura.
Il valore educativo resta centrale. Gli organizzatori hanno previsto spazi dedicati a scuole e accademie, con l’obiettivo di favorire una trasmissione professionale solida, basata su competenze reali e pratica quotidiana. Nei talk tematici si discuterà di filiera sostenibile, energia, trasformazione delle materie prime e impatto del gelato artigianale sul turismo gastronomico; un tema che, lo sappiamo, interessa sempre più visitatori che scelgono percorsi legati alla cucina locale. Palermo, con la sua natura di porta del Mediterraneo, diventa cornice naturale. Strade, mercati, odori e luce autunnale creano un ambiente che accoglie e racconta la città attraverso chi la vive. Non a caso molti partecipanti descrivono Sherbeth come esperienza culturale e non solo degustativa.
Tradizione e visione: Sherbeth come modello culturale e turistico per Palermo e per il Mediterraneo
Il motto scelto — “L’innovazione è una tradizione” — non si limita a slogan, ma riflette una precisa linea editoriale. Il festival mette al centro il lavoro manuale, le ricette storiche, la cura del dettaglio e, allo stesso tempo, la capacità di evolvere. Sapori inediti, tecniche moderne, ingredienti provenienti da filiere attente all’impatto ambientale testimoniano un cambiamento generazionale nel modo di intendere il gelato. Gli organizzatori, guidati da Davide Alamia, insistono su un concetto che si ripete nelle botteghe italiane: il gelato è artigianato, cioè scelta quotidiana, equilibrio tra memoria e sperimentazione, rispetto per chi produce le materie prime.
La città diventa piattaforma di dialogo internazionale. Maestro gelatiere italiani e ospiti da altre aree del mondo, dall’Europa orientale al Medio Oriente, portano tradizioni e tecniche che arricchiscono la scena italiana, mantenendo saldo un principio: il gusto deve parlare del luogo da cui nasce. Nei laboratori didattici si affronteranno i temi della formazione professionale, della costruzione delle competenze e del futuro del settore. Sherbeth, già riconosciuto come uno dei festival più rappresentativi nel panorama gelatiero europeo, rafforza anche il ruolo di Palermo come destinazione culturale nel mese di novembre, periodo in cui la città mostra un ritmo più autentico, lontano dalle folle estive.
Mentre le postazioni di assaggio attirano famiglie, studenti e appassionati, la parte scientifica dell’evento costruisce un ponte con ricerca e innovazione: tecnologie di conservazione, nuove tecniche di mantecatuta, dialogo con nutrizionisti e filiere agricole. L’obiettivo dichiarato è mantenere l’artigianalità come scelta etica e non solo estetica, respirando valori che legano economia locale, turismo lento e tutela gastronomica. Chi visiterà Palermo nei giorni del festival troverà una città che accoglie, racconta e mostra la sua anima più vera, con luce morbida, sapori netti e una vocazione culturale che, come il gelato, appartiene alle abitudini quotidiane.

A novembre una città italiana si trasforma nella capitale mondiale del gelato: visitarla in autunno è una magia - lingualombarda.it











